domenica 27 dicembre 2009

Lo Strappo di Sherlock

Sherlock Holmes ha una struttura semplice, ordinaria e tutto sommato prevedibile con una trama che scorre lineare e senza grandi colpi di scena. Il film però ha molti elementi della vincente formula-Snatch: dinamismo, scene d’azione dal montaggio frenetico, ironia, esagerazioni, dialoghi brillanti e una buona colonna sonora a sottolineare il tutto. Downey Jr recita una parte che gli è congeniale ma il personaggio più interessante è il Watson fuori dagli schemi di Jude Law mentre Mark Strong funziona bene come antagonista. Rimane la sensazione che Ritchie sia un regista sopravvalutato ma quando accetta i propri limiti sa dare delle soddisfazioni.

sabato 26 dicembre 2009

Più divertente della Santa Messa!

Siete convinti che quella di Checco Zalone, Zelig e Striscia sia satira? Bé, allora sarà il caso che vi leggiate La guerra civile fredda di Luttazzi. Il disonesto autoritarismo di Berlusconi e dei suoi sgherri, l’ipocrisia della Chiesa, la rantolante politica del PD, l’opposizione populista di Grillo e Di Pietro, il corrotto sistema mediatico, il capitalismo spietato, nessuno, con i dovuti distinguo, si salva dalle meritate frecciate. Benché a volte sia troppo didascalico e pedante Luttazzi sa argomentare con efficacia senza mai degenerare nel qualunquismo e, soprattutto, sa regalare risate feroci e ciniche. Deludenti i racconti nonsense.

giovedì 24 dicembre 2009

Verrà un uomo vestito di azzurro, e il cielo si tingerà d’oro al suo passaggio

Nausicaa della Valle del Vento è una fiaba fanta-ecologista incentrata sul rapporto con la natura e sulla pericolosa avidità umana. Tutti temi che il buon Myazaki riprenderà (meglio) in Mononoke Hime ma che già qui, nonostante la sceneggiatura elementare, sono raccontati con intensità e coinvolgimento. Merito anche della narrazione ritmata, della giusta dose di sfumature - non esistono personaggi totalmente negativi - e dei notevoli disegni, soprattutto le rappresentazioni della Foresta Tossica. Fra i doppiatori inglesi ci sono nomi del calibro di Uma Thurman, Patrick Stewart e Shia LeBeuf mentre la versione italiana, forse troppo infantile, lascia un po’ a desiderare.

mercoledì 23 dicembre 2009

Dove volevi arrivare Guy?

Truffe, scacchi, crisi di identità, lotte interiori, gangster. E tanta confusione.
Questo è Revolver.
Sembra che Ritchie, credendosi Lynch, abbia voluto mischiare un po’ di Fight Club e un pizzico dei Soliti sospetti, infarcendo il tutto con criptiche allusioni cabalistiche e gratuiti dialoghi introspettivi, lasciando per strada il dinamico gangster-humor che lo ha reso celebre. Siccome il talento c’è qualche trovata interessante la si trova ma non basta per tenere in piedi questo tentativo di thriller psicologico incerto e confuso, con attori poco in parte e un finale che... boh?

lunedì 21 dicembre 2009

Per chi è proprio di bocca buona

Viene il sospetto che la stralodata Diablo Cody sia un po’ sopravvalutata come autrice di sceneggiature. Ne ha firmate due: una, quella di Juno, carina ma lontana dal capolavoro mentre l’altra, quella di Jennifer’s body, è uno dei principali motivi che rendono il film una vera schifezza: piatta e banale, insipida quando vorrebbe far ridere, involontariamente comica in tutti gli altri momenti. Un film in cui spaventi e battute sono prevedibili, Megan Fox si spoglia meno del previsto e il punto più alto è la limonata lesbo fra le due protagoniste è quanto di più inutile ci possa essere.

mercoledì 16 dicembre 2009

Cogito ergo caos

Tanto più una storia è forzatamente complicata e infarcita di riferimenti pseudo-filosofici, psicologici, mitologici, religiosi e drammatico-esistenziali, tanto più è bella.
Chiamiamola Sindrome di Evangelion.
Miete vittime fra chi confonde l’incomprensibilità con la profondità.
Benché non troppo originale, Ergo Proxy ha le carte in regola per essere una serie interessante ma si perde in un intreccio di forzature che puntano alla riflessione sublime ma che generano soltanto confusione.

lunedì 7 dicembre 2009

Il male vive in un pozzo e se vuoi combatterlo devi scendere nel fango dove vive

Il bello de Le spade dei Drenai è che non è uno di quei fantasy ottimisti e consolatori dove gli eroi trionfano sempre e comunque. Certo, il tiranno viene abbattuto ma la vittoria è amara e promette future lacerazioni. L’ambientazione è cupa e realistica, i dialoghi interessanti e i personaggi, eroi in cerca di vendetta, riscatto o redenzione che nella maggior parte dei casi trovano una morte violenta, discretamente caratterizzati. Peccato però che lo stile di Gemmell sia ordinario e ripetitivo, semplice e diretto – questo sì – ma non molto curato.
Senza infamia e senza lode.

giovedì 3 dicembre 2009

W l'Italia

Gasparri sul fuori onda di Fini: "Certe cose bisognerebbe evitare non solo di dirle, ma perfino di pensarle".
Gasparri che invita a non pensare e come un muto che invita al silenzio.

Nel frattempo Silvio III ha visitato l'autocrate bielorusso Lukashenko, lodandolo per il consenso popolare e arrivando a quota tre nella classifica degli amici dittatori. A questo punto qualcuno a destra ha cominciato a sentirsi in imbarazzo.
Meglio tardi che mai.

martedì 1 dicembre 2009

Uomini e topi

La vita quotidiana del vecchio Vladek si intreccia con i suoi racconti sulla persecuzione nazista e su Auschwitz; a far da tramite fra queste due realtà e il lettore è il figlio Art, autore di questo splendido fumetto in cui gli ebrei hanno volti da topi e i tedeschi zanne da gatti. Narrativa e meta-narrativa si alternano mentre Spiegelman racconta di suo padre e del suo passato e al tempo stesso analizza il proprio difficile rapporto con entrambi. Lo stile di Maus è un bianco e nero crudo e semplice, perfetta rappresentazione della cruda semplicità degli eventi. Toccante non solo quando scava nella tragedia ma anche quando si sofferma sulle piccole e grandi emozioni del quotidiano.