Dopo il successo de L’appartamento spagnolo Cedric Klapisch ci ha riprovato ma la magia si è persa per strada: Bambole russe sembra scritto da un bruttino sfigato e un po’ represso che sogna di andar su e giù per l’Europa rimorchiando qualsiasi bella figa che gli capiti a tiro. Il brio e la leggerezza del film precedente sono stati fagocitati da una regia anonima, da un protagonista tanto irritante quanto poco credibile e da una sceneggiatura banale e prevedibile, che vorrebbe parlar d’amore ma riesce solo a sfornare stereotipi.
Bah.