Se il cinema è la fabbrica dei sogni allora Avatar è cinema allo stato puro. Non è solo questione di effetti speciali più fighi ma del senso di meraviglia che si prova mentre ci si avventura nella giungla di Pandora, bellissima e terribile. Difficile non pensare al treno dei fratelli Lumière: 114 anni dopo, Cameron riesce a riportare sul mega-schermo quello stesso stupore.
Certo, la storia è semplice e i personaggi sono monodimensionali ma il film va preso per quello che è, una fiaba pacifista e ecologista che solo al cinema (evviva) può essere gustata degnamente e chissenefrega se c’è qualche incongruenza.
Bello anche il fatto che la divinità di Pandora sia spiegata con una teoria neurochimica neanche troppo assurda.