mercoledì 26 novembre 2008

Changeling

Lo scheletro di Angelina Jolie interpreta con vigore e passione una classica storia di "madre coraggio in lotta contro il mondo", tratta da una vicenda realmente accaduta.
Ed eccolo qui, il problema. Se in Million dollar baby Eastwood aveva saputo toccare le corde giuste puntando su tanti fattori diversi (la meravigliosa bravura del terzetto d'attori, la sceneggiatura, la trama e i suoi risvolti morali) in Changeling il coinvolgimento è affidato quasi per intero ai fatti, crudi e sconvolgenti in quanto reali. Fin qui niente da dire, tenendo anche conto della bravura con cui la Jolie si carica sulle spalle tutto il film riuscendo a coinvolgere gli spettatori nel suo dramma personale.
Ma dal vecchio Clint era lecito aspettarsi qualcosa di più: imbrigliato nei cliché di genere si accontenta della cronaca e del talento della protagonista. E si ferma lì.
Da una parte c'è il bene: la madre, il reverendo, l'avvocato, l'amica del manicomio, il poliziotto onesto. Dall'altra il male: l'ufficiale, il capo della polizia - la cui stanza, costantemente buia, pare l'antro di una belva - il medico del manicomio, il sindaco. Schierati i pezzi la partita può iniziare: nessun cambiamento di fronte, nessuna evoluzione dei personaggi.
Non un brutto film, sia chiaro, ma anche un regista meno talentuoso di Eastwood avrebbe potuto girarlo. Senza il tocco da maestro si rimane nell'ordinario.

Greylines

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