Cronenberg torna sui toni di History of violence, richiama Viggo Mortensen e gli confeziona un ruolo che pare fatto su misura per lui, quello di Nikolai, un sicario della mala russa dal sorriso beffardo e dalla pessima pettinatura. Grazie al diario di una minorenne violentata dal suo boss - un ottimo Armin Mueller-Stahl - e poi morta di parto, avrà modo di conoscere la bella e determinata ostetrica Naomi Watts, che ha fatto nascere la figlia dello stupro. Niente facile sentimentalismo, sprazzi di quella violenza esplicita che piace al regista, un ispiratissimo Mortensen e una narrazione pulita e scorrevole fanno di Eastern promises un gran film.
Bellissima la scena della lotta nella sauna.
Greylines
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