martedì 8 giugno 2010

Figliolo, sono il capitano Jack Sparrow, comprendi?

Orgogliosamente ritto in cima all’albero di una barca che affonda, con le sue treccine, i suoi occhi cerchiati e la sua cialtronesca spavalderia. Così Capitan Jack Sparrow fa il suo ingresso nell’immaginario cinematografico. The curse of the Black Pearl è forse il miglior film d’avventura dai tempi di Indiana Jones e gran parte del merito va alla straordinaria interpretazione di Johnny Depp. La sua grande prova non deve però far dimenticare che anche il resto del film è di ottimo livello: c’è un degno avversario, Barbossa, interpretato da un bravissimo Geoffrey Rush, c’è una regia dinamica, un’ottima colonna sonora, effetti speciali che arricchiscono la storia senza soffocarla, dialoghi brillanti e indovinati colpi di scena. Un mix grazie al quale Verbinsky e Bruckheimer rivitalizzano il genere piratesco in chiave pop-rock.
Intrattenimento di alta qualità, il cui unico difetto è, forse, l’essere un po’ lunghetto.

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