Il Bianconiglio è una belva assassina al servizio della dispotica Regina; lo Stregatto è un umanoide felino con tanto di poncho e l’ambiguo ruolo di Diavolo dei Crocicchi; il Paese delle Meraviglie è diventata la Steamland, landa misteriosa costellata di tecnorifiuti, popolata da mutanti e pervasa dalla vaporità, una strana sostanza simile al vapore e in grado di generare potenti allucinazioni. L’immaginazione di Dimitri è fervida e questo suo Alice nel paese della vaporità parte col piede giusto. Arrivati a metà libro, però, le descrizioni si assottigliano, la trama perde originalità e i nuovi personaggi che compaiono hanno lo spessore della carta velina. Non mancano anche dei difetti stilistici: troppe parentesi, font strani e addirittura un grafico che risultano gratuiti, linguaggio a tratti troppo colloquiale. Nonostante ciò il libro si lascia leggere volentieri anche nei passaggi meno belli e fa ben sperare sul futuro di Dimitri, uno dei pochi giovani autori di letteratura fantastica italiana che abbia qualcosa di nuovo da raccontare e le potenzialità per farlo bene.
VERSIONE APPROFONDITA (AtlantideZine)
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