De Luigi è uno scrittore imbranato, Abatantuono un ex-hippie di mezz’età, la Bilello è brava e bella, la Buy interpreta la Buy che interpreta la solita moglie in crisi e Bentivoglio, coi suoi compassati e malinconici sorrisi, è una spanna sopra tutti. Personaggi stereotipati coi quali Salvatores sperimenta con leggerezza, citando Pirandello e i Soliti Sospetti, entrando e uscendo dalla narrazione e svelandone il trucco. Happy familiy è un gioco cinematografico che diventa rifugio non solo per il protagonista Ezio ma anche, forse, per Salvatores stesso. È questa impronta intimistica a consentire al film di non essere solo un ambizioso esperimento. Non sarà una delle sue migliori opere ma è riuscito e divertente, riesce a parlare di paure usando toni da commedia e ci regala una Milano splendida, ora solare e immaginata, ora notturna e musicale.
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