Quella che Fincher ci racconta in The social network è una lotta di classe, condotta, però, non da un rivoluzionario idealista, ma da un escluso invidioso e geniale. La vera e propria rivincita del nerd. Facebook rimane sullo sfondo mentre ad emergere sono le storie di giovani ambiziosi, cresciuti in un ambiente sì meritocratico, ma anche intriso di sfrenato arrivismo. The social network, in fondo, è una storia sul potere nonché una perfetta fotografia dei tempi moderni.
Bene, questo è il 'cosa', parliamo ora del 'come' Quel che abbiamo è una regia solida e incalzante, accompagnata da una sceneggiatura spumeggiante. Ok, e gli attori? Ottimi perché credibili e sfaccettati, mai caricaturali, a partire dall’impeccabile Jesse Eisenberg fino a un Justin Timberlake perfettamente in parte. Vogliamo parlare del montaggio? Forse che non bastano la fluida gestione dei continui salti cronologici o la sequenza della gara di canottaggio a convincere i soliti snob dai gusti difficili? E per chiudere in bellezza... la colonna sonora. C’è Trent Reznor, ed è in forma. Serve altro?
Andate al cinema, và.
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