Ricchi, avidi, sanguinari, dediti ai sacrifici umani e alla schiavitù; era destino che i Maya venissero spazzati via. Ce lo dice una bambina impestata e visionaria, ce lo fa capire la brutale decadenza della loro città. La profezia di sventura corre insieme a Zampa di Giaguaro che, grazie a impressionanti botte di culo - pardon, segni del destino - si salva dai crudeli schiavisti e ritrova moglie e figli, giusto in tempo per vedere l'arrivo degli spagnoli. E cosa mi rappresentano allora questi conquistatori - gente perbene, come è noto - che sbarcano tenendo alte le loro croci? Stumenti del destino? Conoscendo Mel Gibson verrebbe da pensare che sia questa la tesi di Apocalypto ma forse è sbagliato cercare profonde riflessioni antropologiche in un film come questo. Corpi sudati, tatuati, sanguinanti, colorati, martoriati, circondati da una giungla feroce e selvatica. Trama lineare, senza troppi fronzoli, scorrevole ed essenziale. Un buon film d'azione, furbo e adrenalinico. Niente di più, niente di meno.
Greylines
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