Dunque, c’è il classico outsider che arriva nel villaggio vichingo e già lo capisci che flirterà con la femmina di turno, figlia ribelle del vecchio e saggio re e promessa all’ambizioso e arrogante tizio che potrebbe diventare re a sua volta. Ovviamente nessuno crede all’outsider quando dice di essere a caccia di draghi, neanche quando vedono gente squartata da enormi artigliate. Poi però fa amicizia con l’orfano e l’ubriacone, salva il re e diventa l’amicone di tutti. Successivamente il re crepa, la bella figa viene presa dal drago e il tizio arrogante e ambizioso muore eroicamente, dopodiché il protagonista ammazza il drago. Ovviamente.
Ok, sempre la solita solfa. Eppure Outlander un suo perché ce l’ha, soprattutto perché tanto il protagonista quanto il “drago” vengono da un altro pianeta. Sembra una cagata e la povertà della sceneggiatura non aiuta ma tutto sommato il film ha un buon ritmo e si lascia guardare, a patto di mantenere le pretese basse.
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