Deathproof è indubbiamente il più erotico, logorroico, gratuito, feticista, insensato e demenziale lavoro di Tarantino. Il buon Quentin annoia a tratti, si cita addosso di continuo, sfodera un’indisponente parata di fighe, crea tensione come lui sa fare per un’ora e mezza e risolve il tutto con quindici minuti di inseguimenti e pestaggi. Più che un film, masturbazione cinematografica.
Inutile paragonarlo al resto della sua filmografia perché siamo dalle parti della cazzata d’autore ma se si hanno pazienza e dedizione vale la pena guardarlo; per Rosario Dawson, per le gambe da urlo della figlia di Sidney Poitier, per il formidabile Kurt Russell, per certi dialoghi, per la spontanea follia e perché alla fine, se si accettano le regole del gioco, ci si riesce anche a divertire.
Compare anche l’”Orso ebreo” Eli Roth.
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