martedì 16 dicembre 2008

La solitudine dei numeri primi

Lo confesso, avevo dei pregiudizi nei confronti di questo libro.
Temevo la banalità, non tanto della storia quanto dei personaggi. Inoltre ho sempre più l'impressione che quella del "giovane emergente" sia una nuova categoria da spremere per bene, indipendentemente dalla qualità letteraria.
Poi però l'incontro di due solitudini raccontato da Paolo Giordano mi ha pian piano coinvolto e mi ha fatto piacere constatare che il bellissimo titolo non era lì solo per essere accattivante ma aveva un suo riflesso nella svolgersi della trama e al suo ondeggiare intorno agli avvicinamenti e agli allontanamenti di Alice e Mattia. Il merito di Giordano è quello di riuscire a rendere credibili i due protagonisti evitando che si trasformino in stereotipi - il genio asociale, la sfigatina zoppa - bidimensionali. Peccato però che l'operazione riesca soltanto su di loro; sullo sfondo delle loro vicende, infatti, si muove una folla di personaggi che faticano a trovare un loro spessore, macchiette poco caratterizzate utili solo a riflettere pregi e difetti dei protagonisti.
Giordano scrive con uno stile discontinuo, a volte se ne esce con immagini dirette ed efficaci, altre si siede su una semplicità un pò troppo insipida, quasi una rinuncia.
In definitiva, parlare di "brillante esordio letterario", di "nuovo talento della letteratura italiana", di "strabiliante opera prima" mi pare decisamente troppo. La solitudine dei numeri primi è un libro discreto, con tante imperfezioni e semplificazioni, piacevole da leggere ma tutt'altro che memorabile.

Greylines

venerdì 5 dicembre 2008

W L'ITALIA

A breve l'uscita di un dvd su Craxi dove si sostiene la solita teoria del complotto della magistratura contro il "grande statista".
Silvio Berlusconi ne ha firmato l'introduzione e vorrebbe proiettarlo nelle scuole.

Greylines

martedì 2 dicembre 2008

W L'ITALIA

Il governo aumenta l'IVA per le pay tv, Sky se la prende, il PD le dà supporto. Per fortuna arriva Berlusconi a spazzare ogni dubbio: "il provvedimento riguarda anche Mediaset", sentenzia, tralasciando il fatto che la tv di Murdoch verrà maggiormente colpita.
Ma che importa? Tanto Silvio I non è più legato a Mediaset.
Se non sbaglio l'aveva anche giurato sui suoi figli.

Nel frattempo il Vaticano si oppone alla depenalizzazione universale dell'omosessualità. La spiegazione di tale comportamento è meravigliosa e vale la pena leggerla: «Con una dichiarazione di valore politico, sottoscritta da un gruppo di paesi si chiede agli Stati e ai meccanismi internazionali di attuazione e controllo dei diritti umani di aggiungere nuove categorie protette dalla discriminazione, senza tener conto che, se adottate, esse creeranno nuove e implacabili discriminazioni. Per esempio, gli Stati che non riconoscono l’unione tra persone dello stesso sesso come "matrimonio" verranno messi alla gogna e fatti oggetto di pressioni».
Monsignor Celestino Migliore, osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite.

Per concludere in bellezza, last but not least, pare stia emergendo un quadro piuttosto inquietante riguardo ai legami fra mafia e politica pilotati da "Benny" Provenzano che, guarda caso, andava a pescare i propri contatti politici soprattutto fra le file di Forza Italia e UdC.
Ovviamente per ora a destra tutti, politici e bloggers, tacciono. Poi diranno che la magistratura è politicizzata.

Cosa c'è di nuovo in tutte queste notizie?
Niente ma mi piace, di tanto in tanto, ricordare che odore ha la cacca.

Greylines

PS: mentre si consumavano simili drammi Renzo Bossi veniva segato per la terza volta alla maturità. In un istituto privato. E' bello constatare come, a volte, anche le raccomandazioni non possano nulla contro l'ignoranza totale.
Ciò non impedirà alla Lega di presentare il suo prossimo progetto di legge: l'abolizione della scuola, inutile e costosa. "Per zappare, avvitare bulloni e sparare non servono titoli di studio," ha ruttato Umberto Bossi mentre Borghezio esultava, rosicchiava ossa e pisciava in giro.