domenica 30 gennaio 2011

Bah...

Il sesso ai tempi dell’happy hour. Con un sottotitolo così è chiaro che l’opera prima della blogger Nadiolinda vorrebbe essere una sorta di indagine sociologica semi-seria sui gusti sessuali dei trentenni del giorno d’oggi. Il culo femminile con sopra un bicchiere da cocktail in copertina sembrerebbe confermare questa ipotesi. Fin dalle prime pagine però, si capisce di cosa voglia veramente parlare l’autrice: di sé stessa. Il libro non è altro che un resoconto delle sue avventure erotiche, intriso di esibizionismo. Il culo dell’autrice in copertina non fa che confermare questa ipotesi. Nadiolina scrive in tono colloquiale e senza usare le maiuscole; le piace fare quella che parla senza peli sulla lingua, che fustiga i maschi e pure certe categorie di femmine, che sa essere spiritosa ma anche pronta a tirar fuori riflessioni profonde. In realtà spesso si perde in luoghi comuni e battute troppo tirate per essere davvero spiritose. Magari tutto ciò può funzionare su un blog, ma su carta scorre via come acqua fresca, senza lasciare il segno.

martedì 18 gennaio 2011

La velocità ha tre dimensioni, proprio come la vita. O il vento

Sono la trentaquattresima Orda. Sono partiti anni fa dall’Estrema Valle, diretti alla mitica Estrema Vetta, che nessun’altra Orda ha mai raggiunto. Ad ostacolarli, il vento implacabile che da sempre flagella il mondo. Ogni membro dell’Orda ha il suo ruolo, la sua storia e le sue emozioni, che Damasio ci racconta attraverso i loro stessi punti di vista, senza alcun filtro da narratore onnisciente, preferendo coinvolgere piuttosto che spiegare; non vuole descrivere la storia, vuole farla sentire. E ci riesce, per dio se ci riesce. Grazie al suo stile eccentrico e sperimentale, Damasio crea un tessuto di parole denso che dà corpo tanto alle sensazioni dei protagonisti quanto al vento nelle quali esse sono immerse, e che finisce col rapirti e catapultarti lì, in mezzo a loro, ad affrontare enigmi, angosce, amori e pericoli. Ok, a volte l’autore francese calca un po’ la mano con tecnicismi e filosofeggiamenti, ma ciò non impedisce a L’Orda del vento di essere un grande libro, che combina epica, romanzo di formazione e avventura low-fantasy in un mix narrativo e simbolico che nulla ha da invidiare alla letteratura cosiddetta “alta”.

sabato 8 gennaio 2011

Chi l’avrebbe mai detto, una persona così perbene...

Fintanto che il Male ci fissa coi suoi occhi iniettati di sangue e la sua bocca sbavante rabbia, allora non c’è problema. O meglio, c’è, ma lo sappiamo identificare, lo riconosciamo, possiamo isolarlo e combatterlo. Che fare, invece, quando il Male ha il viso rassicurante di Lou Ford, vicesceriffo di una piccola città del Texas? Lou è tranquillo, forse a volte un po’ noioso ma di certo è un brav’uomo, di quelli che sanno ascoltare e che hanno interessi per i problemi degli altri. Peccato solo che nella sua testa ci sia qualcosa che non va, un qualcosa che affonda le sue radici nel passato, un qualcosa che ha a che fare con la violenza e con le donne.
Lo stile di Thompson è asciutto e raffinato, ma ciò non basterebbe a rendere The killer inside me il grande libro che è; il suo merito sta nel mostrarci Lou per quello che è: un essere umano, per quanto disturbato. Thompson sceglie di farci raccontare tutta la dannata vicenda proprio da Lou, pienamente consapevole di quella sua ‘malattia’ che ora, dopo quindici anni, potrebbe tornare ad affliggerlo, rendendoci partecipi dei suoi pensieri, della sua emotività dissociata, delle sue paranoie, della logica spietata eppure terribilmente coerente che sta dietro a ogni sua azione.

VERSIONE APPROFONDITA (AtlantideZine)