venerdì 24 settembre 2010

Laggiù nella vaporità qualche volta ci si perde

Il Bianconiglio è una belva assassina al servizio della dispotica Regina; lo Stregatto è un umanoide felino con tanto di poncho e l’ambiguo ruolo di Diavolo dei Crocicchi; il Paese delle Meraviglie è diventata la Steamland, landa misteriosa costellata di tecnorifiuti, popolata da mutanti e pervasa dalla vaporità, una strana sostanza simile al vapore e in grado di generare potenti allucinazioni. L’immaginazione di Dimitri è fervida e questo suo Alice nel paese della vaporità parte col piede giusto. Arrivati a metà libro, però, le descrizioni si assottigliano, la trama perde originalità e i nuovi personaggi che compaiono hanno lo spessore della carta velina. Non mancano anche dei difetti stilistici: troppe parentesi, font strani e addirittura un grafico che risultano gratuiti, linguaggio a tratti troppo colloquiale. Nonostante ciò il libro si lascia leggere volentieri anche nei passaggi meno belli e fa ben sperare sul futuro di Dimitri, uno dei pochi giovani autori di letteratura fantastica italiana che abbia qualcosa di nuovo da raccontare e le potenzialità per farlo bene.

VERSIONE APPROFONDITA (AtlantideZine)

martedì 21 settembre 2010

Non si può scegliere quando dire la verità. La verità non te lo permette

Nolan bandisce il buio e crea un thriller ben fatto, scavato sulla faccia segnata dall’insonnia e dai sensi di colpa di un notevole Al Pacino. L’indagine sull’omicidio di una giovane nelle terre senza notte dell’Alaska è solo una scusa; a metà film, infatti, il colpevole viene svelato ma ciò che importa al regista è l’ambiguità morale dei due protagonisti, entrambi invischiati in una rete dalla quale non si possono districare.
Insomnia è il più sobrio e lineare dei film di Nolan nonché, forse, il meno “bello” (giusto perché gli altri sono splendidi) ma al tempo stesso è la prova che la sua bravura non sta solo nell’originalità di certe trovate ma anche nella grande padronanza del mezzo cinematografico, dalla regia al montaggio alla sceneggiatura. Aggiungeteci il piacere di vedere un Robin Williams così lontano dai suoi classici personaggi e un Hilary Swank che regge il confronto con i due pezzi grossi e avrete tutto quel che serve per un ottimo film.

venerdì 17 settembre 2010

42

Da una trasmissione di successo della BBC nasce il libro di successo di Douglas Adams: la Guida galattica per autostoppisti è il primo di una serie di romanzi dedicati alle sgangherate avventure dei viaggiatori interstellari Arthur e Ford. Fantascienza in chiave comica che risulta essere spassosa in certi punti ma soltanto simpatica in tutto il resto del libro. Fra le trovate migliori ci sono il robot depresso Marvin, l’astronave a Propulsione d’Improbabilità Infinita e i topi superintelligenti col loro complicatissimo esperimento, per non parlare della mitica Risposta alla vita, all’Universo, a tutto.
Adams sa essere spiritoso nel suo giocare coi cliché della fantascienza e riesce a non essere banale ma non sempre i tempi comici rendono al meglio; in definitiva, Terry Pratchett è tutt’altra roba.

martedì 14 settembre 2010

I’m Raino from Finland. We got Santa Claus

Sepolto nelle profondità della terra c’è un demone antico che viene liberato per avidità e qualcuno dovrà fermarlo. L’impianto narrativo di base è classico ma se si considera che il cattivone di turno altri non è che Babbo Natale allora la questione si fa interessante. Se poi la storia viene raccontata con ritmo ed efficacia, combinando folklore finalndese, atmosfere horror e humor nero l’applauso diventa obbligatorio. Rare exports: a Christmas tale è un divertimento cupo e sanguigno nel quale ogni elemento è azzeccato: la costante tensione, fatta di dettagli e mai troppo esplicita, la grottesca ironia, la trama semplice e diretta, la notevole fotografia, gli ottimi interpreti.
Fra colpi di scena ben dosati e gli splendidi paesaggi nordici, la trama procede senza mai incespicare fino allo scontro finale, con tanto di liberatorio “Happy fucking New Year”.
Tutto finito? No, c’è ancora una piccola e spassosa perla conclusiva.
Un piccolo gioiello presentato in prima mondiale al Festival di Locarno, nella speranza che la prestigiosa vetrina sia il lasciapassare per un’ampia distribuzione.

VERSIONE APPROFONDITA (AtlantideZine)