martedì 11 agosto 2009

La Volpe, la Salamandra, il Moloch, l'Eternità, l'Uomo delle Tenebre...

E finalmente ho visto Il Divo.
Ero pronto a una classica biografia politica con toni da film d'inchiesta, ben girato e recitato e mi son trovato di fronte ad un film ben più sorprendente. Più che l'interpretazione di Servillo, ottima sebbene forse un pò troppo caricaturale, a colpire sono la regia, il montaggio e la colonna sonora, moderni senza mai essere fuori luogo, ora drammatici, ora ironici. Sorrentino racconta la storia d'Italia con un linguaggio diverso dal solito e fa centro in pieno. Il suo ritratto del divo Giulio è a tutto tondo, ne evidenzia la freddezza, la lucidità, la determinazione, il cinismo ma anche la solitudine, il tormento, l'ironia e l'umanità, senza per questo voler essere giustificatorio. Anzi. Le accuse ci son tutte e la "confessione", per quanto autoassolutoria, è pesante.

Greylines

PS: la presentazione iniziale della corrente andreottiana sembra uscita da un film di gangster. Sarà voluto?

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