venerdì 30 ottobre 2009
Ringraziamenti
mercoledì 28 ottobre 2009
Donne, nuvole colombe e tè

Bastavano tre minuti...

Verso la fine del primo Underworld veniva raccontata in tre minuti l’origine della faida fra licantropi e vampiri: il licantropo Lucien e la vampira Sonia si amano, lei resta incinta e suo padre, il cattivissimo Viktor, la uccide davanti agli occhi di lui che poi guiderà la rivolta dei propri simili. Underworld, Rise of the Lycans racconta la stessa storia ma ci mette un’ora e mezza. Lo fa senza ritmo né passione, senza aggiungere nulla alla saga e infarcendo una trama, già di suo esile, di piccole e grandi assurdità. Come se non bastasse mi hanno anche tolto Kate Beckinsale, decisamente più figa di Rhona Mitra benché a livello recitativo di differenze non se ne notino.
Ergo, Underworld, Rise of the Lycans è un film inutile.
venerdì 16 ottobre 2009
Le cose non succedono per un motivo, Hap. Succedono e basta
Basterebbe la superficie, zeppa di violenza, cinismo e spassosi scambi di battute, a rendere Capitani oltraggiosi un libro di quelli che si leggono con piacere. Ma sotto questa superficie c’è ben di più: c’è l’imperfetta umanità dei personaggi, le cui scelte dipendono più dalla loro natura che dalla volontà dello scrittore, che pare quasi che li abbia creati per poi vedere come se la cavavano da soli. Su tutto c’è anche il fatto che Lansdale non solo è un fottuto maestro nello scrivere ma è anche dannatamente bravo a incastrare gli eventi in una storia mai troppo complicata ma neanche noiosamente lineare e prevedibile.
Splendido libro.
domenica 11 ottobre 2009
Forse nessuno è così spaventato dalla violenza come l’uomo il cui cervello è una bomba
giovedì 8 ottobre 2009
Siamo tutti un po’ attori

Nel frullatore Tarantino ha messo il B-movie bellico e il western, la violenza e l’ironia, i suoi dialoghi logorroici e le sue citazioni, senza dimenticare gli eccellenti attori (non solo il premiato Waltz ma anche la bravissima Laurent e il comico Pitt), i bellissimi dialoghi, il solito magistrale uso della colonna sonora, la capacità di sfruttare la comicità per creare tensione e viceversa. E poi c’è l’ingrediente speciale: una gran manciata del suo viscerale amore per il cinema. Sì perché Inglorious basterds è una vera dichiarazione d’amore per il cinema, un sentimento rimarcato di continuo, sia nella trama vera e propria che nei tanti piccoli dettagli.
“Penso proprio che questo sia il mio capolavoro,” fa dire il regista a Pitt nel finale, e forse non ha tutti i torti.
martedì 6 ottobre 2009
Amore e guerra fra le montagne
