giovedì 25 giugno 2009

Una lezione di semplicità

L'eterno mito del guerriero senza nome rivive nei bellissimi colori pastello di Sword of the stranger. La storia è sempre quella, d'accordo, ma scorre via senza cali di ritmo e momenti di noia, senza frasi fatte e forzati melodrammi. Mancano anche, per fortuna, sia la ricerca dell'eccesso e dell'esagerazione che quell'infantile comicità con cui spesso i jappi infarciscono i loro anime.
Equilibrio narrativo, bei disegni e una colonna sonora che sottolinea senza invadere.
Da vedere.

Greylines

Nessun commento: