martedì 15 giugno 2010

Preoccuparsi del futuro è utile quanto masticare un chewing gum per risolvere un’equazione matematica

Prendi due grandi attori, sbattili in una stanza insieme ad un giovane che reciti la parte dell’ingenuo e falli parlare di vendite, matrimoni, Gesù, lubrificanti industriali e senso della vita per un’ora e mezza. Et voilà, The Big Kahuna. Nella modesta suite di un albergo si confrontano e si scontrano tre diversi caratteri, tre diverse esperienze di vita, lungo un percorso di crescita e maturazione personali con sfumature beckettiane. Kevin Spacey, anche produttore, si trova un ruolo che gli consente di gigioneggiare con classe; accanto a lui c’è un Danny DeVito misurato, malinconico e bravissimo mentre lo sconosciuto Peter Facinelli riesce a non farsi fagocitare dai due mostri. Si parla tanto e non succede niente in questo film teatrale, che non sempre sta al passo delle proprie ambizioni ma che risulta comunque piacevole.

Nessun commento: