Il pregio di questo libricino è la leggerezza mai banale con cui affronta un tema vastissimo. Schmid fa filosofia evitando intricate digressioni, paroloni in tedesco e citazioni a raffica e concentrandosi sulla distorta e limitata accezione del concetto di felicità nella società odierna. Da qui parte un discorso che va a soffermarsi sulla ricerca del senso, inteso come l’insieme di relazioni che legano diversi aspetti della nostra esistenza; individuarli e coltivarli è il modo migliore per raggiungere la “felicità come pienezza”, che riconosce e accetta anche i momenti negativi.
Il suo difetto? Una volta illustrato il suo pensiero il libro perde un po’ di freschezza. Quando si arriva alla fine ci si rende conto che le conclusioni erano già state tratte diverse pagine prima.
Vale comunque la pena leggerlo, per la sua scorrevolezza e gli spunti di riflessione che lascia dietro di sé.
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