domenica 7 febbraio 2010

Mi piacevano molto più da morti

La storia è sempre quella: una città contesa da bande rivali, un protagonista senza nome né passato che fa il doppio gioco, il massacro, la catarsi finale. Walter Hill non si fa intimidire dagli illustri precedenti – Sergio Leone, Akira Kurosawa e, ancora prima, Dashiell Hammett – e sceglie di tornare all’ambientazione anni ’30 del romanzo mantenendo però il gusto western dei due film, fra case di legno, polvere spinta dal vento e una fotografia dominata dal colore della terra bruciata dal sole. Come protagonista punta su un Bruce Willis di pistola e bottiglia facile, gli mette contro un notevole Christopher Walken e circonda entrambi di un buon cast di comprimari, dirigendo il tutto con mano salda e affidandosi alla nervosa chitarra di Ry Cooder per creare la giusta atmosfera. Il risultato è un film ben fatto, che regge dignitosamente il confronto col passato.

Nessun commento: