Giunta al terzo capitolo, la trilogia del Signore degli Anelli conferma ciò che già si era intuito nei primi due film: la trasposizione della saga tolkieniana è perfettamente riuscita, impreziosita dal tocco personale del regista – la cascata di teschi, le sequenze nella tana di Shelob – e coinvolgente quanto il libro. Miranda Otto (Eowyn) e John Noble (Denethor) sono comprimari di lusso, l’arrivo dei Rohirrim a Minas Tirith è da erezione cinematografica e il climax epico iniziato ne Le due torri raggiunge il giusto apice.
Non mancano gli scivoloni, le madonnate di Legolas hanno sempre un che di gratuito e il finale è infinito ma ciò non toglie che quello di Jackson sia cinema di meraviglia, stupore e dramma, che sa regalare emozioni nel pieno rispetto dall’opera da cui è tratto.
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