Thriller psicologico con alcuni punti in comune con Memento (la memoria, gli appunti), L’uomo senza sonno è un film inquieto e riuscito. Anderson gioca con la tensione dello spettatore e dosa con cura i tasselli del puzzle che pian piano si va a comporre, fino all’interessante finale a sorpresa. Il salto di qualità, però, arriva grazie al viso scavato, le ossa sporgenti e lo sguardo allucinato di un Christian Bale magro da far schifo e più bravo che mai, che riesce ad esprimere con ogni centimetro del proprio corpo la spirale di sofferenza fisica e psichica in cui il suo personaggio viene risucchiato. Aggiungerei anche che Aitana Sanchez-Gijon ha un viso splendido.
Nessun commento:
Posta un commento